Il palazzetto dello sport è praticamente finito, ma il cantiere è fermo da giorni» e questo potrebbe generare ulteriori ritardi nell’apertura, con (ancora) un rinvio nell’inaugurazione.
Così il sindaco Francesco Zaccaria e l’assessore allo Sport Giuseppe Galeota intervengono sulla vicenda: «Manca l’apertura del muro perimetrale in corrispondenza dell’ingresso – spiegano i due –, oltre ad alcuni allacci da eseguire al massimo in una settimana, più lo sgombero e la pulizia dell’esterno: l’interno è pronto da tempo».
Sono giorni però che gli operai non sono al lavoro: «Ai ritardi, giustificati, dovuti all’emergenza coronavirus si sommano ulteriori rallentamenti che trovano giustificazione solo nell’inadeguatezza della ditta Universal Export a portare avanti il cantiere e nell’incapacità della Direzione Lavori (Finepro, ndr) a fare rispettare tempi e scadenze», dicono sindaco e assessore.
“La nostra pazienza ha un limite e pertanto sono inaccettabili le scuse e il rimpallo di responsabilità tra le parti succitate – commentano i due –. Si deve fare presto, senza ulteriore indugio: c’è una ferita lunga quarant’anni di cattiva politica da sanare, per il mondo sportivo e tutta la comunità fasanese”.
Il palazzetto dello sport di Fasano è un’opera poderosa, il primo palasport della storia della città, atteso da oltre 40 anni e ha un costo complessivo di quasi 5 milioni di euro di cui 2 milioni ottenuti con il bando Sport e Periferie 2018 (Fasano si piazzò prima in graduatoria grazie anche ai risultati ottenuti dalla squadra di pallamano), 1 milione di fondi regionali e poco meno di 2 milioni di risorse comunali.
Una struttura all’avanguardia, l’impianto più moderno tra quelli presenti in Puglia, il più nuovo e uno tra i più grandi, con 2mila posti a sedere, che, tra l’altro, è stato designato come sede dei Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026 per le partite internazionali di pallamano.