Sarà studiato per appurare se appartiene ad una vittima della pestilenza del 1691
Continua a suscitare curiosità ed interesse l’esplorazione di una cavità in territorio di Fasano, precisamente presso masseria Casaburo dove qualche settimana fa è stata esplorata la cosiddetta grave degli appestati.
Si tratta di una cavità naturale, molto ampia nella quale si narra che venissero sepolte le persone colpite dalla pestilenza che decimò la popolazione fasanese nel 1691. Per iniziativa del consigliere regionale Fabiano Amati la cavità è stata in parte esplorata ed è stato rinvenuto un teschio.
Ieri, 11 gennaio, il resto umano è tornato alla luce; sarà esaminato in laboratorio per cercare di svelare i segreti della sua vita e di quei tempi, così da depositarli nel grande bagaglio della nostra storia comune. Lo ha comunicato lo stesso consigliere Regionale Fabiano Amati che ringrazia i tecnici della Soprintendenza, Elena Dellù, Roberto Rotondo e Cristina Ancona, i componenti del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, Gianni Grassi, Nino Abbracciavento, Mimmo Gentile e Carlo Apollo, ai Carabinieri Giacomo Palmisano e Francesco Guarnieri. Il ringraziamento di Amati va anche a Donato Mancini, proprietario del terreno e al suo amico Maurizio Minchilli che lo ha accompagnato nella discesa.