“Uno spettacolo coinvolgente che porta lo spettatore ad interrogarsi sulle proprie prigioni e sulla vera libertà, sulle condizioni di isolamento inconsapevole a cui conduce anche l’odierna dittatura tecnologica”. Parola della Compagnia “La Cricca”. 

Domenica 24 ottobre alle 19.00 al Teatro Sociale verrà rappresentato il terzo spettacolo in cartellone che contrapporrà la spiritualità della vita monastica e il cinismo dell’epoca contemporanea

Prosegue il cartellone del dodicesimo Festival teatrale “Di scena a Fasano” organizzato dal Gruppo di attività teatrali “Peppino Mancini” di Fasano. Dopo il successo di domenica scorsa con lo spettacolo “Molto piacere”, il Teatro Sociale è pronto ad accogliere la terza compagnia in concorso che porterà in scena “Libere clausure” di Marina Pizzi, un’opera che racconta la storia di tre personaggi che si incrociano in un convento benedettino.

La Compagnia tarantina, già partecipe nelle precedenti edizioni del Festival con “Tango” e “Questi figli amatissimi”, quest’anno cimenterà il pubblico in uno spettacolo dal forte tenore emotivo, che induce lo spettatore alla riflessione e all’esame di coscienza e lo fa con un linguaggio delicato, a tratti poetico e con inattesi momenti di ironia.

Di seguito la sinossi dello spettacolo.
Libere clausure è una storia di ricerca, attese e speranza, un percorso esperienziale che spinge il pubblico a mettersi in gioco. Al centro di questa storia ci sono una suora di clausura, una novizia e una spregiudicata immobiliarista: tre donne coraggiose, ironiche e inquiete.
In un antico monastero benedettino, dove lo scorrere del tempo è scandito dalla preghiera e dal lavoro paziente delle monache, due visioni della vita si scontrano: il cinismo della nostra epoca e la spiritualità e la sua inconsapevole ricerca. Due “clausure” così distanti che si sfiorano e inevitabilmente s’intrecciano.
In quattro quadri e un epilogo si snodano la storia di Irma, intrigante immobiliarista senza scrupoli, e di Madre Paola, coraggiosa e combattiva badessa di un convento in rovina. Per trovare una soluzione concreta per il bene della sua comunità, la religiosa accetta di incontrare Irma e valutare le sue “vantaggiose” proposte, ma la storia si complica perché i disegni dell’affarista sono ben diversi dalle attese di Madre Paola. Una giovane novizia, Benedetta, è testimone partecipe e inquieta dello snodarsi della vicenda. Fra colpi di scena e momenti di grande intensità ci si chiede: “Ma dov’è la libertà?”.

Sarà possibile assistere allo spettacolo prenotando i biglietti oppure acquistandoli, compatibilmente con la disponibilità in sala, direttamente al botteghino del Teatro Sociale a partire

Lascia un commento

Utilizziamo i cookie per assicurarti la migliore esperienza sul nostro sito web. Clicca su Accetto per non visualizzare più questo avviso.