Lunedì 26 settembre 2016, con inizio alle ore 18.00, nella chiesa di San Benedetto in Brindisi (g.c.), si avrà il II Incontro di studio  sugli  Itinerari medievali di pellegrinaggio con riferimento particolare al tema Da Brindisi a Gerusalemme. Ne discuteranno Giacomo Carito, vicepresidente della Società di Storia Patria per la Puglia, Anna Cinti,  Presidente Associazione Le Colonne, e Giuseppe Marella del Viator Studies Center – Research and Development of Vie Francigene and Historical Routes – Università del Salento.  I lavori,  introdotti e coordinati da Giuseppe Rollo della sezione di Brindisi della Società di Storia Patria per la Puglia, saranno aperti dagli indirizzi di saluto delle autorità e dei responsabili del Club per l’Unesco di Brindisi e della Società di Storia Patria per la Puglia, Sezione di Brindisi, sodalizi promotori e organizzatori.  Aderiscono all’iniziativa l’associazione “Le Colonne”, la Pro Loco di Brindisi e il Medieval Fest.

L’Italia è meta, per essere sede del romano pontefice,  di chi fa della fede una ragione di vita e di chi vuole conoscere alle radici un mondo che ha saputo creare arte, architetture e oggetti di inestimabile valore.  Le mete più frequentate, già a partire dal IV secolo, sono la Terrasanta, cioè i luoghi della vita e della morte di Gesù Cristo e Roma, sacra per la tomba di san Pietro. Poi, col IX secolo, acquista sempre più importanza il santuario di San Jacopo di Compostela, nella Spagna nord-occidentale, città sorta attorno al sepolcro dell’apostolo Giacomo. In Puglia il cammino della Via Francigena attraversa per intero il territorio regionale, dai Monti Dauni nell’Appennino settentrionale per giungere fino a Brindisi, principale città di imbarco per Gerusalemme, con un itinerario principale che conduce a Monte Sant’Angelo per scendere lungo la costa e una dorsale interna. Con deliberazione della giunta regionale pugliese del I luglio 2013, n. 1174 si è avuta la formale approvazione del tracciato del percorso che la Regione Puglia ha inoltrato all’Istituto Europeo degli Itinerari Culturali per ottenere il riconoscimento dalConsiglio d’Europa.

Il provvedimento regionale riafferma come nella storia della Puglia e del suo territorio abbiano assunto un ruolo importantissimo le Vie di fede, lungo le quali per secoli si sono svolti pellegrinaggi di natura religiosa, in parte orientati a raggiungere i principali luoghi di culto del nostro territorio, in parte volti ad attraversarlo per raggiungere come meta finale Gerusalemme. Possiamo immaginare sulle banchine del porto di Brindisi i pellegrini rivestiti delle loro antiche armi simboliche: il bordone e il bastone, la bonaccia e la bisaccia, il mantello e il cappello, la conchiglia di Saint-Jacques che richiude sul petto le cappe santePeregrini sono “quelli che vanno oltre il campo” (per agrum), gli oltrepassanti, i transeunti. E Ultreia!,“più lontano”, è da sempre il loro motto. Passando attraverso gli ostacoli naturali e le insidie del lungo viaggio, gli uomini del medioevo si fanno pellegrini per purificarsi e meritare il cospetto di Dio.

Questi cammini tuttora rappresentano un importantissimo riferimento, sia per la storia culturale della Puglia e le caratteristiche del suo paesaggio, sia dal punto di vista turistico, anche in considerazione del grande rilievo che stanno assumendo la mobilità lenta e il turismo spirituale.

La Regione Puglia, che ha aderito alla Associazione Europea Vie Francigene (di seguito AEVF), Rete Portante del Consiglio d’Europa, e che ne detiene la Vicepresidenza ha ritenuto di dover collaborare con il Consiglio d’Europa nell’auspicabile obiettivo di ottenere il riconoscimento del tratto pugliese della Via Francigena nel Sud. AEVF propone che vi sia una sola Via Francigena europea, che colleghi Canterbury, ma anche Santiago e Stade, a Montefiascone, per poi dirigersi a Roma e Gerusalemme, e indica la necessità di provvedere ad un’ampia rappresentanza delle nuove “aree strada” coinvolte dall’allargamento dell’Itinerario Culturale Europeo: a ovest verso Santiago, a nord verso Stade ed a sud di Roma, verso Gerusalemme. Per il tratto sud, in particolare, indica la Regione Puglia come “motore di sviluppo” e come “capofila” dell’istanza di riconoscimento al Consiglio d’Europa. La Regione ha definito un tracciato che si snoda attraverso le seguenti località: Celle San Vito – Troia – Lucera – San Severo – San Marco in Lamis – San Giovanni Rotondo – Monte Sant’Angelo – Manfredonia – Barletta – Bisceglie – Molfetta – Giovinazzo – Bari – Mola – Monopoli – Torre Canne – Torre Sabina – Brindisi.

Terra di pellegrinaggi, la Puglia è disseminata di luoghi di devozione e di culto; rappresenta essa una meta unica e obbligata per coloro che vogliono percorrere le strade della fede, quali la via Francigena.  Il tragitto rappresentava in sé un atto di penitenza, simbolicamente e materialmente consegnava il pellegrino nelle mani di Dio. Ha scritto Henri Engelmann: “Il pellegrinaggio è una forma eminente di preghiera e vale a colui che lo compie grazie eccezionali: nel Giudizio Universale di Autun, i morti escono nudi dalla tomba ad eccezione di due pellegrini il cui tascapane è contrassegnato sia dalla Croce di Terra Santa che dalla conchiglia di San Giacomo. L’idea evidente dello scultore è che sotto la protezione di simili emblemi si può tranquillamente affrontare il giudizio di Dio”.

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