Si è tenuta oggi nella Sala di rappresentanza del Palazzo municipale, a Fasano, la conferenza stampa sulla questione-Tares volutamente aperta ai cittadini (la Sala era piena e con cittadini costretti a rimanere in piedi), come il sindaco Lello Di Bari aveva richiesto. E’ stato proprio il primo cittadino (in Sala erano presenti anche i suoi collaboratori di giunta, oltre alla dirigente comunale Risorse, Marisa Ruggiero, ed al direttore della “Tricom”; Michele Russo) ad introdurre l’appuntamento chiarendo che «l’Amministrazione comunale comprende le ragioni dei cittadini ed è al loro fianco: per questo, abbiamo deciso di prorogare la scadenza del versamento della Tares al 31 marzo e verificheremo, come ci ha sollecitato a fare un’osservazione pertinente a questo proposito, se ci sarà la possibilità di prevedere la proroga anche per quella parte di tributo, ossia quei 30 centesimi in più a mq., che andrà nelle casse dello Stato». Il sindaco, in ogni caso, ha tenuto a sottolineare che la Tares, con le tariffe prefissate «è un tributo stabilito dal governo Monti; noi Comuni abbiamo dovuto semplicemente applicare quanto deciso dal governo centrale. Ad ogni modo – ha sottolineato Di Bari – proprio perché ci siamo resi conto che il saldo Tares 2013 per i cittadini sarebbe aumentato a dismisura, rispetto al 2012, ci siamo adoperati per trovare soluzioni. Intanto, siamo l’unico Comune della Puglia, assieme al Comune di Bari, che ha stanziato 600mila euro in Bilancio per coprire le agevolazioni che abbiamo voluto introdurre fino alla fascia di reddito Isee di 30mila euro. Ed in questa direzione – ha continuato il sindaco – ossia per evitare aumenti maggiori del saldo 2013 di Tares sulle fasce medie, siamo stati l’unico Comune d’Italia ad aver dimezzato l’addizionale Irpef, reperendo in Bilancio una copertura ulteriore di 900mila euro. Prevederemo, inoltre, una rateizzazione degli importi da versare in 12 rate mensili e, comunque, in questi 70 giorni che avremo a disposizione, prima della scadenza del 31 marzo, verificheremo se ci sono stati errori di calcolo e di applicazione della Tares ed anche l’ipotesi di tenere un Consiglio comunale monotematico sull’intera». E’ toccato al vicesindaco Gianleo Moncalvo chiarire che «non è possibile fare un raffronto con la Tarsu dello scorso anno, considerato che la Tares deve coprire tutti i costi della gestione dei rifiuti (dalla raccolta al trasporto, dal compostaggio al riciclo) e tenere conto di due quote da conteggiare, la fissa e la variabile. Non bisogna, inoltre – ha affermato Moncalvo – collegare gli aumenti della Tares al nuovo appalto sulla raccolta porta-a-porta dei rifiuti (questi sarebbero identici anche se avesse continuato ad operare la precedente ditta): il problema è che il governo ha introdotto tariffe e applicazioni diverse per questa Tares e noi, come Comune, in ogni caso dobbiamo coprire costi per 9 milioni di euro circa, suddivisi, come ci impone la normativa, tra operatori produttivi (che devono coprire il 30 per cento del costo) e le utenze domestiche (per il restante 70 per cento). Occorre chiarire, peraltro – ha continuato Moncalvo – che il Comune, avendo approvato il Bilancio di previsione 2013 il 12 agosto scorso, non ha potuto avvalersi della possibilità introdotta dal governo ad ottobre, circa l’applicazione delle stesse tariffe dello scorso anno anche per la Tares: la legge, infatti, stabilisce che le stesse tariffe possono essere applicate da quei Comuni che hanno approvato il Bilancio successivamente all’introduzione della normativa». Sulla questione sollevata circa il costo esoso dell’appalto sulla raccolta differenziata, l’assessore al ramo Giuseppe Angelini ha chiarito che «è più oneroso al fine di conseguire una maggiore quantità di raccolta differenziata, in modo da non dover gravare sul Bilancio comunale in ordine all’ecotassa e per pagare minori costi per il conferimento in discarica dei rifiuti indifferenziati. Se ritornassimo ai vecchi grandi cassonetti sparsi per le strade, il Comune dovrebbe pagare in più, come conferimento in discarica, almeno 900mila euro, oltre all’ecotassa». In ogni caso, ha voluto sottolineare il sindaco Di Bari «valuteremo per il prossimo Bilancio 2014 anche questo argomento, non tralasciando il discorso valutativo sul rispetto del contratto da parte della ditta appaltatrice del servizio di raccolta porta-a-porta dei rifiuti». Infine, sulla questione della quota variabile che sarebbe stata applicata “doppiamente” sulle pertinenze (oltre che sulle case), la risposta dell’Amministrazione comunale è stata che non sarebbe cambiato nulla in termini macroeconomici: se, infatti non si fosse calcolata la variabile sui 5.500 box pertinenze, la quota che il Comune dovrebbe comunque reperire sarebbe stata spalmata su tutte le unità immobiliari, ossia anche su quelle che non hanno una pertinenza «il che – ha sottolineato l’Amministrazione comunale – non sarebbe stato giusto». Le questioni relative alle categorie produttive della ristorazione e degli agriturismi saranno trattate in un apposito incontro fissato per domani (mercoledì) a Speziale.

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