Il Movimento fasanese “in Comune” ha diramati il segunete comunicato stampa: Il commercio ambulante di Fasano, quello delle fiere e dei mercati che si tengono nel centro cittadino e in varie frazioni in diversi giorni della settimana, compresa la domenica, è in preda al degrado e all’illegalità. “Stiamo parlando – afferma il prof. Vito Bianchi, capogruppo del movimento “in Comune” – di un settore che consente di lavorare, e con enormi sacrifici, a molte persone e che, purtroppo, è diventato un autentico Far West. L’abusivismo dilagante, l’assenza in alcuni casi (come a Torre Canne) di semplici servizi igienici, con cui evitare che i bisogni fisiologici siano espletati in bottiglie di plastica (nella migliore delle ipotesi), la mancata riscossione dei regolari tributi che sono dovuti da ciascun lavoratore per l’esercizio dell’attività commerciale, creano condizioni di lavoro disumane e alimentano i malumori di chi, invece, fra quegli stessi commercianti, si sforza di rispettare le regole, versando per tempo regolari tasse e posizionando i propri banchi entro i perimetri stabiliti dalle norme. Ma l’onestà – è la considerazione del prof. Bianchi – e il rispetto delle regole, in questa città, soccombono di fronte alla prepotenza dei soliti furbi, spesso favoriti dalla mancanza di adeguati controlli e da un’inveterata tendenza politica al “lasciar fare”. Eppure, la delibera di giunta comunale n. 78 del 10 maggio 2013, poneva dei precisi paletti a salvaguardia delle entrate comunali, e coinvolgeva direttamente la stessa società Tricom, che gestisce i tributi a Fasano, nella riscossione della Tosap e della Tarsu giornaliera per fiere e mercati. Nei fatti, tuttavia, i controlli o sono stati del tutto saltati, o sono risultati blandi e inefficaci, di fronte alla carenza di licenze o all’effettivo pagamento per i metri quadrati occupati dai concessionari. Ciò ha comportato, evidentemente, dei mancati introiti per le casse comunali. La situazione – sottolinea Vito Bianchi – è paradossale, quasi tragicomica, in linea con l’operato incoerente dell’odierno governo cittadino: da un lato l’amministrazione comunale piange miseria per tamponare le falle di bilancio e, pertanto, impone maggiore rigore sulle esazioni; dall’altro, non si cura che i pagamenti vengano realmente e tempestivamente effettuati. Mi chiedo se simili incongruenze possano essere ancora sopportate da una cittadinanza che, a più di un anno dalle ultime elezioni comunali, si trova ad essere amministrata dal pressapochismo di una giunta che si è dimostrata un “vuoto a perdere”. E mi chiedo se si possa continuare a chiudere gli occhi su questioni, come il degrado del commercio ambulante, che non sono più tollerabili, e che rischiano di innescare problemi di ordine sociale, stante la crisi economica che attanaglia tutti i settori, e i margini sempre più risicati dei commercianti onesti. Se vogliamo ritenerci una città civile – conclude il rappresentante di “in Comune” – l’onestà e la dignità umana non possono essere calpestate da illegalità e inefficienze (o compiacenze?) politiche”.