Finché non verrà fatta chiarezza sulle effettive regole, è meglio rimandare l’appuntamento con gli ispettori delle caldaie a gas!. Vito Bianchi, capogruppo del movimento “in Comune” nel consiglio comunale di Fasano, è fortemente critico nei confronti delle ispezioni degli impianti termici, che da qualche settimana stanno interessando la popolazione fasanese. “Essere stato oggetto di una richiesta di ispezione dell’impianto termico da parte del locale Servizio Ecologia per il tramite della società Itagas Ambiente – chiarisce il prof. Bianchi – e, insieme, l’aver raccolto le lamentele di tanti cittadini, costretti a ripetere i costosi controlli a nemmeno due anni dal precedente, mi hanno fatto approfondire la questione: ebbene, ho scoperto che il tanto solerte governo cittadino ha “dimenticato” di recepire il Decreto del Presidente della Repubblica del 15 febbraio 2013: il quale decreto, finalmente adeguandosi alla normativa europea, stabilisce che i controlli sugli impianti termici fino a 100 kw (praticamente la quasi totalità delle caldaie delle abitazioni del territorio fasanese) debbano essere effettuati non ogni due, bensì ogni quattro anni! Una simile “dimenticanza” – aggiunge Vito Bianchi – pesa inevitabilmente sulla popolazione locale, costretta a sobbarcarsi oneri che non sarebbero più previsti, oltretutto in tempi di grave crisi economica, dove anche il risparmio di pochi euro può essere importantissimo per una famiglia. Quindi, per correttezza, il regolamento sui controlli degli impianti termici andrebbe rivisto e aggiornato, alla luce delle più recenti disposizioni in materia. Sollecito pertanto l’odierna amministrazione comunale ad allinearsi immediatamente alla normativa nazionale ed europea, ed eventualmente a risarcire i Fasanesi che sono stati ingiustamente vessati”. Ma la critica del prof. Bianchi non finisce qui. “Sto inoltre verificando – aggiunge lo scrittore-archeologo prestato alla politica – la legittimità degli atti che hanno condotto il Comune di Fasano ad avocare a sé il compito ispettivo degli impianti termici, al posto della Provincia di Brindisi: perché, nei comuni con popolazione inferiore ai 40.000 residenti, il controllo spetta proprio all’ente provinciale. E al 31 dicembre 2012, dati Istat alla mano, Fasano conta 39.431 residenti. Dunque, sotto la soglia minima per espletare le procedure di ispezione. Peraltro, se fanno fede i dati Istat anche per gli anni precedenti (ricavabili facilmente anche sul web, ovvero certificabili dal locale ufficio anagrafe), Fasano ha registrato rispettivamente 38.371 residenti nel 2007, 38.460 nel 2008, 38.493 nel 2009, 38.657 nel 2010 e 39.448 nel 2011. Mai, pertanto, la nostra città ha toccato la quota necessaria ad avocare a sé le ispezioni degli impianti termici. I conti, certo, non tornano. O almeno non tornano per i poveri Fasanesi, costretti a subire logiche non troppo chiare. Noi siamo e saremo sempre dalla loro parte. Contro chi vuole imporre inique vessazioni per favorire questa o quella lobby dei “soliti amici” “.