Partirà nei prossimi giorni a Fasano il progetto “Dipendenze”, già deliberato dall’Ambito sociale di zona (del quale fanno parte i Comuni di Fasano, Ostuni e Cisternino). Una particolare commissione formata dal “Sert” (Servizio tossicodipendenze dell’Asl brindisina) e dai Servizi sociali del Comune di Fasano ha individuato i 9 soggetti che entreranno a far parte del progetto. «Proprio l’altra sera – afferma Giuseppe Vinci, assessore ai Servizi sociali – abbiamo tenuto la riunione organizzativa con tutti gli attori istituzionali coinvolti e con la cooperativa “Il Girasole” cui è stata affidata la gestione operativa del progetto. Si tratta di un’iniziativa sperimentale per Fasano e di grande importanza, nonostante il numero non elevato di persone coinvolte. La sperimentazione per Fasano sta nel fatto – sottolinea l’assessore Vinci – del coinvolgimento in ambito lavorativo di soggetti svantaggiati socialmente, come disabili, utenti del Sert e persone seguite dai nostri Servizi sociali. Il progetto è, sostanzialmente, uno strumento sperimentale d’inclusione dei soggetti svantaggiati sia sul piano sociale ma, soprattutto, su quello lavorativo. L’esperienza maturata nel campo dalla coop. “Il Girasole”, presieduta da Rosa Potenza – afferma l’assessore Vinci – ci dà ampie garanzie sulla riuscita piena del progetto. Anche perché, i soggetti selezionati verranno fuori con un’abilità in più (nel campo lavorativo) che gli consentirà una possibilità maggiore di entrare nel mondo del lavoro a tutti gli effetti». Il progetto “Dipendenze” si occuperà di attività vivaistica, con particolare attenzione alla coltivazione delle piantine aromatiche. I soggetti selezionati effettueranno, dapprima, un corso teorico-pratico e, successivamente, anche grazie ad un esperto che farà da tutor, opereranno nel concreto in uno, o entrambi, i terreni messi a disposizione dal Comune di Fasano. «Grazie al sindaco Lello Di Bari che ha avuto l’intuizione sulla location da poter considerare – afferma l’assessore Vinci – abbiamo messo a disposizione i terreni confiscati alla mafia, che fanno parte attualmente del patrimonio comunale, di 7mila mq. complessivi. Toccherà alla coop., di concerto con l’esperto-tutor, verificare se entrambi i terreno dovranno essere utilizzati per l’attuazione del progetto o se ne sarà sufficiente uno solo dei due: il primo della superficie di 2mila mq., mentre il secondo è di 5mila mq.». I soggetti selezionati riceveranno un compenso pari a 450 euro mensili e lavoreranno part-time. Alla fine degli undici mesi «grazie alle competenze maturate – afferma l’assessore Vinci – sono certo che potranno trovare un’occupazione nel settore: in fondo, il progetto è una sorta di strumento di qualificazione, o riqualificazione, professionale al fine di un ingresso, o reingresso, nel mondo del lavoro».

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