Per proteggersi dai ladri aveva nascosto i propri gioielli tra bottiglie e contenitori in plastica destinati ad essere depositati nelle apposite campane per la raccolta differenziata. Poi se ne dimentica e, da brava cittadina, conferisce i rifiuti in plastica in un cassonetto. Solo dopo un paio di giorni la signora si rende conto che, insieme alle bottiglie in plastica, ha «differenziato» anche i propri ori. Corre disperata alla Monteco, la società che gestisce il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani nel Fasanese, e chiede aiuto al direttore dell’azienda. Nel frattempo le campane per la plastica ubicate nei quartieri della città dove non è ancora entrato in funzione il sistema della raccolta differenziata porta a porta sono state svuotate. La faccenda si complica: cercare (e trovare) un ago in un pagliaio sarebbe stato più semplice che ritrovare i monili della signora. Ma ecco che la Monteco si scopre «squadra antifurto» e la donna riesce a recuperare i suoi monili. Vincenzo Bianchino, il direttore della sede fasanese della Monteco, consultando formulari e schede di pianificazione della raccolta rifiuti, è stato in grado, praticamente in tempo reale, di ricostruire il percorso seguito dai rifiuti in plastica conferiti nella campana sita in via Gramsci, periferia di Fasano. È riuscito a rintracciare il camion che aveva provveduto a svuotare il contenitore-cassaforte e al contempo ha ricostruito il percorso seguito dalla plastica sino ad arrivare alla piattaforma di Ricicla, ubicata a Fasano, in contrada Lamascopone. Qui il personale dipendente si è messo all’opera per una improbabile caccia al tesoro e, quando tuttoo sembrava ormai vano, è sbicato il sachetto contennte i prezisi, tra la gioia dei presenti e la gratitudine della badata donna. Sempre leggendo i formulari, che evidentemente sono tenuti dal dirigente del servizio come veri e propri vangeli, Bianchino ha ricostruito che quel lotto di plastica era stato già «trattato» presso l’impianto di differenziazione. E, in collaborazione con gli addetti dello stabilimento, è riuscito finanche ad individuare le due balle in cui erano stati compressi i rifiuti in plastica prelevati dalla campana per la raccolta differenziata