La crisi sanitaria in Puglia, e le non buone notizie provenienti dall’assessorato competente non fermano il Comitato Popolare Permanente in Difesa dell’Ospedale di Fasano. Due rappresentanti del suddetto comitato, il presidente Angelo Sante Trisciuzzi e Nicola Cascione, infatti hanno partecipato come uditori, alla runione d’unità di crisi, svoltasi a Brindisi venerdì scorso, nella sede dell’ente provinciale alla presenza dei Sindaci dei comuni del la provincia messapica, del Presidente Ferrarese, dell’Assessore Fiore e dei dirigenti della ASL con la capo la dott.ssa Ciannamea. Dalla tavola rotondo non sono emersi buone prospettive per tutta la provincia, ed in particolare l’assessore alla Sanità ha annunciato che per ovvi motivi economici, per i prossimi anni sono congelati i progetti di costruzione di nuovi presidi ospedalieri, ed in particolare il cosiddetto Ospedale “BR Nord”. Particolare emerso nella discussione, è il nuovo progetto della Regione che non individuerà più le ASL in base ai confini provinciali ma in base ai territori. Per questo potrebbe essere ipotizzabile un accorpamento di ospedale fra Monopoli con Fasano, e Ostuni con Martina. A quanto pare, in un caso o nell’altro a perdere l’ospedale con tutti i diritti di salute annessi sarà sempre Fasano nonostante sia il Comune più grande della provincia. Il Comitato pro Ospedale, perಠnon si arrende,anzi, il presidente Angelo Sante Trisciuzzi ha convocato un assemblea pubblica, presso la sala rappresentanze del Palazzo di Città di Fasano, per martedi 6 dicembre per progettare e organizzare manifestazioni di massa che possano creare risonanza mediatica, e dimostrare che la città ha ancora orgoglio e coscienza civica. All’assemblea è invitata tutta la città : i sindacati di ogni categoria, dalle confederazioni generali alle associazioni di categoria. La Chiesa: con le parrocchie, le associazioni e gli altri enti ecclesiastici. Associazioni laiche e culturali, sportive e ambientaliste. I partiti politici, i dipendenti dell’ospedale e dell’indotto: i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari, e ovviamente tutti i cittadini, del centro, delle frazioni e delle contrade. La salute è un diritto e un bene pubblico: non è ammissibile erogare un servizi così importante in modo precario e approssimativo solo per una questione di bilanci. E’ prevista per questo una manifestazione in città nel prossimo fine settimana, in preparazione in una manifestazione in quel di Bari la settimana successiva.