Il “Fuoco del Sud” è quello che cova sotto la cenere dell’apparente rassegnazione, ma che è pronto a diffondersi man mano che si prende coscienza della storia, la quale, prima o poi, dovrà essere riscritta da un punto diverso da quello ufficiale che ha finito per distorcere la realtà . Di questo ha parlato Lino Patruno, per 13 anni direttore responsabile della Gazzetta del Mezzogiorno, scrittore, editorialista e, da tempo, accorato meridionalista, nel corso dell’incontro organizzato dal Circolo della Stampa “Secondo Adamo Nardelli” di Fasano, svoltosi nei gironi scorsi presso il laboratorio Urbano. Nel suo ultimo libro “Fuoco del Sud” Patruno ha condotto una ricerca alla scoperta di associazioni e movimenti che, attraverso convegni pubblicazioni e soprattutto siti internet, cercano di sollecitare la riscossa del Meridione, per contrastare gli attacchi di un certo Nord oggi secessionista e ieri colonizzatore, all’indomani dell’unità d’Italia. Patruno, presentato da Franco Lisi, decano dei giornalisti locali e intervistato dal collega Michele Antonucci, nel corso dell’incontro ha spiegato che in questa ottica la lotta al brigantaggio fu una guerra di ribellione ai nuovi padroni, i piemontesi, che sorretti dai francesi privarono il Sud di risorse e infrastrutture , relegandolo ad una agricoltura povera, scavando un solco che col tempo si è approfondito sempre più tra le due zone dello stesso Paese. Patruno con un filmato documentario ha dimostrato come prima dell’Unità d’Italia il Sud non avesse nulla da invidiare al Nord in termini di Servizi Sociali e, industrie e infrastrutture, sistema fiscale e bancario, modelli spesso copiati dal nuovo Stato. La presa di coscienza auspicata da Patruno non è finalizzata a mettere in discussione l’Unità nazionale, ma a far sì che si elabori un progetto per il Sud, al fine di consentire al Meridione una reale crescita che blocchi e annulli il divario con il Nord, con uno sviluppo che eviti la fuga dei cervelli( i giovani del Sud che per lavorare emigrano privando il meridione il suo futuro). Ieri si andava via dal Sud con le valigie di cartone, oggi con i notebook.