Fra le importanti iniziative per la celebrazione del quarantennale del Rotary Club di Fasano (1971-2011), sicuramente grande rilievo riveste il restauro di una statua lignea di S. Anna, che viene presentato alla cittadinanza nel corso di una cerimonia in Chiesa Matrice, mercoledà 15 giugno alle ore 19.30. L’opera oggetto di questo importante intervento di restauro à‹ un prezioso manufatto seicentesco, raro per epoca e materiali conservato nella chiesa Matrice di Fasano. La grande importanza culturale dell’operazione di recupero à‹ data non solo dal suo pur notevole intrinseco valore storico-artistico, ma da quello che la statua ha simbolicamente rappresentato sul piano storico-devozionale e della piet”¡ per la citt”¡ di Fasano nel XVII secolo. Si tratta di una pregevole scultura polimaterica in cui le parti anatomiche sono lignee, con panneggio realizzato in tela di canapa gessata e modellata, che riproduce S. Anna mentre regge tra le braccia la Vergine bambina. La scultura à‹ inoltre una statua reliquiario, avendo incastonata nel petto una piccola teca metallica contenente frammenti di ossa della Santa. L’importanza devozionale e taumaturgica della statua à‹ inoltre legata ad una circostanza storica particolare: l’avvento della peste del 1690-92 che investà, con conseguenze altamente drammatiche, tutta la popolazione di Fasano, causando centinaia di vittime. Alla Santa, infatti, tutto il popolo e il sindaco del tempo si rivolsero con una pubblica supplica apposta nelle mani della statua, promettendo solenni funzioni e processioni al fine di scongiurare il diffondersi del contagio. La scultura, dunque, oltre ad essere una preziosa opera d’arte, rara per epoca e materiali facilmente deperibili, testimonia della volontà collettiva del popolo di legarsi, tramite le cerimonie religiose, a quella schiera di santi, dai quali soltanto si aspettava l’aiuto nelle gravi emergenze e calamità . La serata vedrà gli interventi dei due presidenti del quarantennale del Rotary Club fasanese, Francesco Bagorda e Oliviero Perrini, del priore don Sandro Ramirez, del restauratore Valentino De Sario, della relatrice dott.ssa Antonietta Latorre.