Il funerale è sempre un momento di tristezza e di commozione perchè si saluta una persona cara, un amico, con il quale si è condivisa almeno una parte della propria vita. Per don Antonio L’Oliva non è stato solo questo, ma un momento di riflessione sui valori della fede esui gesti che si compiono nella vita quotidiana. Martedi 2 novembre, dopo che il feretro è stato esposto alla pietà dei fedeli nella piccola chiesa di san Francesco d’Assisi è stato portato nella nuova chiesa di via degli aìAstronauti, la grande costruzione che ha visto impegnato proprio don Antonio e che non ha avuto modo di vederla terminata. All’interno del cantiere hanno trovato posto migliaia di persone che hanno sfidato la pioggia e i sacerdoti della città e della diocesi che si sono stretti intorno al vescovo per il rito esequiale. Don antonio,. il suo sorriso, la sua semplicità francescana, il modo di rivolgersi ai parrochiani e di coinvolgerli in qualsiasi inziiativa, quanto fatto per la chiesa locale e per la città , sono stati ricordati dagli intervenuti. Il feretro,m trasportato a spalla da 4 sacerdoti è stato salutato da due ali di bambini che hanno liberato delle colombe e dei palloncini colorati. Poi il trasferimento nella sua Castellana Grotte, dove verrà tumulato. A Fasano don Antonio lascia un ricordo forte e una testimonianza di credente, di sacerdote, di uomo che con la fede non ha paura di affrontare il presente raccogliendone le sfide (come quella ciclopica della realizzazione della nuova chiesa) con la consapevolezza di dover costruire la chiesa comunità di persone e non solo l’edificio di mattoni. Il suo sorriso e la sua simpatia mancheranno a Fasano

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