A breve riaprirà al pubblico il Teatro Sociale, storico edificio cittadino che vanta ben 150 anni di storia e due ricostruzioni. Nato nel 1857 per volontà di un gruppo di notabili desiderosi dia vere in città un luogo per le rappresentazioni liriche e teatrali, subì una profonda ristrutturazione negli anni ’30 che diede l’aspetto interno che abbiamo conosciuto, fino ad essere ricostruito integralmente in questi anni per ridargli l’architettura originaria. La storia del Sociale è stata ripercorsa, con precisione e dovizia di particolari da Luisa Lamberti, giovane fasanese, che ha fatto della propria tesi di laurea un interessante volume edito da Faso. Il libro è stato presentatola Paolo Magno, cultore di storia del territorio, presso la sala convegni della biblioteca comunale nel corso della rassegna “Fasano per i suoi autori”, ideata dal direttore della dott. Angelo Sante Trisciuzzi.Paolo Magno ha parlato del teatro, delle sue peculiarità , della sua funzione sociale e culturale, delle sue quinte e dei suoi tendoni dipinti con immagini del territorio e andati perduti, un racconto sul filo dei ricordi e delle emozioni per le tante vicende legate a quella sala. La giovane autrice ha raccontato delle difficoltà nel reperire documenti e informazioni e delle laboriose ricerche condotte nelle biblioteche e archivi di Fasano, Bari, Brindisi, oltre alle testimonianze orali della gente. Alle fine qualcosa è venuta alla luce e nel libro, per esempio, è documentato che, alla fine dell’800, al Sociale si tenevano rappresentazioni liriche e teatrali con attori noti e di compagnie locali, vi si tenevano feste da ballo e anche ricevimenti nuziali. Tanti frammenti di una storia lunga giustappunto un secolo e mezzo. Oggi il Sociale sta per riaprire i battenti e, sicuramente, altre pagine di storia culturale locale potranno essere ancora scritte.